Mercoledì 05 Maggio 2004
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"Intervento alla riunione del Direttivo Regionale Ds dell'Umbria per discutere delle elezioni Comunali e Provinciali."    scsecs

di Alberto Stramaccioni

Anche se in ritardo sono voluto venire ugualmente a questa riunione del Direttivo regionale, a differenza di altri, perché ritengo la situazione molto, ma molto preoccupante dopo la rottura nella coalizione di centrosinistra di oggi pomeriggio.
La ritengo molto, ma molto preoccupante perché la rottura è innanzi tutto per noi una sconfitta, prima politica, poi elettorale. Ma naturalmente anche con forti rischi elettorali.
Mi ritengo molto, ma molto preoccupato, ma sono anche convinto che quello che non è stato fatto, o non si è voluto fare in sei-nove mesi , si possa ancora fare in duo o tre giorni.


Quindi credo che non possiamo non dirci in qualche modo ottimisti, o comunque fiduciosi, ancora, nella possibilità di ricostruire in Comuni importanti o significativi, come Foligno, Spoleto, Bastia, una coalizione la più larga possibile con candidati sindaci condivisi ed autorevoli.
Ora credo che noi dobbiamo lasciare da parte le prediche, le lacrime di coccodrillo, o gli inviti post mortem alla riflessione.
C’è stata e c’è una grande responsabilità del segretario regionale del partito e della presidenza della regione in tutta questa vicenda per come si è andata sviluppando. E’ bene che lo diciamo con chiarezza.
E’ vero che la responsabilità è dell’insieme del gruppo dirigente. Ma cara Rita e caro Fabrizio, quando si hanno le primarie responsabilità politiche ed istituzionali si devono poi accettare le critiche e i rilievi anche polemici, se poi le cose non vanno. 
E qual è la massima responsabilità che voi avete? Quella di non aver costruito per mesi una maggioranza, la più larga possibile nel gruppo dirigente, per sostenere un nuovo progetto, un nuovo equilibrio della coalizione di centrosinistra in Umbria che tenesse insieme tutte le variegate componenti di una coalizione larga, plurale e composita giacchè si riteneva superato l’equilibrio del 1999-2000.
Questa è la vostra maggiore responsabilità. Per mesi si è andati zigzagando senza un progetto preciso, in balia un giorno della Margherita, un giorno di Rifondazione e così via. E per sei-nove mesi si è lasciato che a Foligno crescesse la richiesta di un sindaco ai Ds senza che nessuno dicesse alcunchè. Ben sapendo che se si confermava un certo equilibrio , sostanzialmente quello del 1999-2000, il sindaco di Foligno sarebbe stato ancora espresso dalla Margherita, date anche le diverse scelte provinciali che si davano per riconfermate. 
E allora io che in questi mesi ho avanzato rilievi molto costruttivi e sottolineo costruttivi, oggi non posso non dire che proprio chi ha le massime responsabilità deve fare nelle prossime ore il massimo sforzo. 
Ci sono a mio avviso i margini e bisogna saperli sfruttare innanzi tutto parlando il linguaggio della chiarezza, anche con la necessaria brutalità.
Allora partiamo da un dato sul quale però dobbiamo essere d’accordo.
Il nodo è Foligno! Da mesi c’è stato chi ha sottolineato che questo, alla fine, rimaneva il solo nodo, ma che a cascata ne implicava altri .
Solo dei dementi non capiscono che questo è e rimane il nodo.
E non ho capito bene che opinione hai tu, Mingarelli. Sei per dare il sindaco alla Margherita? ( risponde Mingarelli “io no”) ma Piccioni mi sembra di si (silenzio).
Allora per tornare al nodo dobbiamo essere convinti a tutti i livelli qui e a Foligno che la vicenda del Sindaco della terza città umbra, ha un peso notevole sull’equilibrio politico-regionale .
Ma poi c’è da aggiungere forse, la cosa politicamente più rilevante cioè che senza la Margherita a Foligno si può anche perdere. Vorrei ricordare a chi ha poca memoria storica, che negli anni ottanta proprio in quell’area c’erano giunte di centro sinistra tra Dc e Psi. Con ciò voglio dire che l’elettorato moderato o ex Dc che può raccogliere la Margherita è decisivo per la vittoria della coalizione e del Sindaco. E se si va divisi a Foligno si rischia un effetto a catena su altri Comuni e, come sappiamo, il prossimo anno ci sono le elezioni regionali, e non vorrei che quella dei Comuni fosse la “catastrofe originaria” per la sinistra e il centrosinistra com’è stata la prima guerra mondiale per il novecento.
Sappiamo poi che senza la Margherita o Rifondazione si può andare al secondo turno in quasi tutti i Comuni sopra i 15 mila abitanti . E l’ho già detto tante volte, il secondo turno è un terno all’otto.
Quindi oggi si tratta di intervenire su Foligno, con determinazione. E lo deve fare chi ha il massimo della responsabilità politica ed istituzionale. 
E deve ripetere a Foligno ciò che dice qui. Ciò che ha detto le volte passate e stasera. Altrimenti non si esercita una funzione dirigente, ma si galleggia e questo chi ha notevoli responsabilità non se lo può permettere.
Quindi voglio concludere con grande franchezza. Io sono e sono stato , anche stasera, responsabile di fronte alla difficoltà della situazione, ma vi dico con tutta schiettezza che lo sarò fino a stasera. Da domani se ognuno continuerà a non assumersi le proprie responsabilità, anch’io mi riterrò più libero di fare tutt’altre valutazioni.

 

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