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La sinistra e la sfida riformista


Editrice Edimond, Città di Castello,2002

«Il lavoro di Alberto Stramaccioni offre l'opportunita' di tornare a riflettere su un periodo della nostra storia recente: su quegli anni novanta nel corso dei quali, pur fra luci ed ombre, la sinistra e' stata protagonista della scena politica italiana e si e' cimentata con una innovazione politica, culturale, nell'azione di governo, che deve diventare il suo orizzonte permanente. [...]

 

 

 

C'e' inoltre da sottolineare come Stramaccioni, sia nelle introduzioni che nella stessa selezione dei documenti, utilmente intrecci i temi del dibattito politico nazionale con la singolare esperienza politica compiuta dalla sinistra in una delle tradizionali regioni rosse, l'Umbria. [..] La convinzione di Stramaccioni di 'una certa idea dell'Umbria' nasce all'interno di questo snodo problematico. L'ideologia rivoluzionaria, che aveva sostenuto le pratiche riformistiche dei gruppi dirigenti comunisti in Umbria, si mostrava, nella nuova situazione, una remora ed un ostacolo; impediva il pieno dispiegarsi di quell'innovazione di cui l'economia e la societa' di quella regione avevano bisogno per essere all'altezza delle sfide determinate dall'accelerarsi dell'unificazione europea e dalla conseguente fine dei sostegni della tradizionale spesa pubblica. Anche per questo Stramaccioni insiste su una politica di forte rinnovamento delle classi dirigenti nel partito come nelle istituzioni regionali e locali [...] in funzione di una piu' generale modernizzazione economica e sociale dell'Umbria. [1] Le sue valutazioni politiche, del resto, partono da un osservatorio privilegiato, avendo egli svolto nel decennio una funzione dirigente primaria nella realta' regionale, prima come segretario della Federazione provinciale di Perugia e poi come segretario regionale della regione Umbria. [..] La riflessione che viene offerta, infatti, si articola su tre fasi storico-politiche: una prima che collega la caduta del muro e la cosiddetta svolta della Bolognina alla crisi del modello umbro; una seconda che connette la crisi traumatica della Prima Repubblica al faticoso emergere di una nuova identita' regionale; una terza che vede la sinistra cimentarsi con il governo della nazione e l'Umbria alle prese con la sfida federalista, Il tutto fino alla dolorosa sconfitta del 13maggio2001 e al difficile dibattito che ne consegue...» (dalla Prefazione di Piero Fassino)