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Venerdì 20 Febbraio 2009

"RELAZIONE ALL'ASSEMBLEA PROVINCIALE DEL 20 FEBBRAIO 2009"
"L’iniziativa del Pd in vista delle elezioni comunali, provinciali ed europee del 6-7 giugno 2009"    sdfsd

di Alberto Stramaccioni

Nella riunione di stasera dobbiamo affrontare due questioni: 
- le vicende politiche nazionali e regionali;
- lo stato di avanzamento delle scelte in preparazione del voto amministrativo e europeo del 6-7 giugno nella Provincia di Perugia.


I. PARTE
Sul primo punto la questione delle dimissioni di Walter Veltroni di martedì scorso aprono indubbiamente una fase di diversa, un’altra fase nella vita del Pd.
Dopo la sconfitta nelle elezioni politiche dell’aprile 2008, è iniziata una fase politica difficile, contrastata e aggravata poi, dal voto in Friuli, Abruzzo e Sardegna.
Le dimissioni del Segretario nazionale del Pd sono un fatto politico rilevante!!!
I problemi che aprono le dimissioni dopo le sconfitte elettorali pongono un problema di identità, di profilo programmatico e di classe dirigente del PD che non può in alcun modo essere sottovalutato.
Lo sbocco congressuale è inevitabile!!!
Fare oggi il congresso è però impossibile. E’ politicamente impraticabile per:
-imminenza elezioni comunali, provinciali e europee;
-base congressuale indefinita a causa del parziale tesseramento;
-non si può disperdere o ridurre al minimo l’unità e la compattezza del gruppo dirigente del partito altrimenti aumentano le difficoltà elettorali del Pd.

Dall’Assemblea Costituente Nazionale di domani 21 febbraio bisogna eleggere un Segretario assieme alla definizione di un percorso ben chiaro che porti al Congresso di ottobre con la gestione più unitaria possibile del partito.
Il Segretario possibile oggi è Dario Franceschini, l’attuale vicesegretario.
Detto questo le dimissioni di Veltroni e la persistente sconfitta elettorale comporta una discussione a tutto campo. Ma che vuol dire, come in queste ore si sente ripetere “non bisogna indietro”.
Se non tornare indietro vuol dire non rimettere in discussione la prospettiva riformista e unificare i riformisti in Italia, allora dobbiamo però riflettere a partire almeno dalla fase 1996-2001 negli anni della prima esperienza di governo riformista del centrosinistra in Italia.
Con quell’esperienza e dopo nel corso degli anni, abbiamo messo solo toppe su toppe. Prima la sconfitta del 2001 poi il successo mutilato del 2006 e ancora la sconfitta del 2008.
Certo che il 14 ottobre 2007 attraverso le primarie è nato il Partito Democratico anche per stato di necessità, ma non si è sufficientemente compiuta un’analisi della società italiana, dei mutamenti profondi, della crisi economica mondiale in corso e delle sue conseguenze sociali e politiche. Non è stata definita quella che si è chiamata la “necessità storica” del Pd.
Se si vuole articolare un progetto del Pd per tornare a governare occorre definire i caratteri:
- della riforma istituzionale e costituzionale;
- della legge elettorale, nel quadro della vocazione maggioritaria del Pd;
- la sua collocazione europea nel Partito Socialista europeo o in una dimensione autonoma, ma collaborativa con esso;
- della riforma economica e sociale, dello Stato sociale italiano.

Si tratta in sostanza di definire l’Identità del Pd e il suo Progetto di modernizzazione della società italiana.
C’è poi il tema e non può che tornare ed è quello delle alleanze con un Pd a vocazione maggioritaria. In questo quadro non è di certo ininfluente il tipo di legge elettorale.
Le alleanze con Di Pietro e i Radicali ci sono state non è quindi un tabù rifletterci sopra.
C’è poi il tema della funzione, della costituzione, del radicamento, della guida e del gruppo dirigente del partito.
E’ una macchina che va costruita e governata, come dimostrano anche le sconfitte in Abruzzo e in Sardegna. Serve un partito strutturato territorialmente e nazionalmente.
Tanti hanno partecipato alle primarie pochi si iscrivono al Pd.
C’è una fisionomia politico organizzativa del Pd del tutto indeterminata.

II. PARTE
Venendo alla preparazione delle elezioni Comunali e Provinciali ed Europee 6-7 giugno stasera dobbiamo riflettere su:
a)la scelta dei candidati Sindaci nei 8 comuni sopra i 15.000 abitanti e in quei 35 sotto i 15.000;
b)sulla questione della costituzione delle alleanze e dei programmi;
c)sulla vicenda della Provincia di Perugia e del Candidato Presidente;
d)sulle candidature Europee alla luce della nuova legge elettorale.

a) La scelta dei candidati Sindaci negli otto Comuni sopra i 15.000 abitanti.
Perugia Wladimiro Boccali
Foligno Nando Mismetti
Spoleto Daniele Benedetti
Marsciano Alfio Todini
Bastia Umbra Antonio Criscuolo
Umbertide Giampiero Giulietti
Corciano Nadia Ginetti
Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti

Candidati giovani intorno ai 40 anni con solide esperienze amministrative.
Selezione avvenuta attraverso consultazioni e primarie di partito solo a Marsciano e di coalizione a Bastia.

Giusta la scelta di evitare le primarie di partito fonte di conflitti difficilmente sanabili.
Ora si tratta di costruire attorno ai candidati la coalizione di centrosinistra larga e coesa. Serve l’impegno prioritario dei candidati sindaci in prima persona.
Situazione nei 35 Comuni sotto i 15.000. Le situazioni ancora aperte non sono molte.
Problemi a Montefalco, Castiglione del Lago (primariette), Panicale, Monte Castello di Vibio etc.

b) Costruire una nuova coalizione di centrosinistra
Si tratta di costituire la nuova coalizione di centrosinistra nelle città della Provincia di Perugia.
Convocheremo mercoledì o giovedì prossimi le forze della coalizione a livello provinciale.
Ripartire dalle forze della coalizione che governano la maggior parte di Comuni, Province e la Regione PD – PS – PRC – CI –IDV – Accogliere la disponibilità IDV. Valutare caso per caso nei Comuni il rapporto con l’UDC. Non sottovalutare il ruolo della Liste Civiche e costruire con esse in alcune città utili alleanze.
In queste settimane c’è stata fibrillazione tra le forze della coalizione.
In particolare la scissione in PRC con le inevitabili ripercussioni sulla Presidenza del Consiglio Regionale ricoperta da un dirigente PRC, la legge elettorale regionale e la legge elettorale europea con lo sbarramento al 4%, hanno costituito ulteriori elementi di fibrillazione.
Far finta, dissimulare, minimizzare la portata dei problemi non aiuta!!!
C’è un problema politico aperto al quale va data una risposta, per quanto è naturalmente nelle nostre competenze.
Rasserenare il clima della coalizione per vincere al primo turno…
Situazione preoccupante.
Non è di stretta competenza di questo organismo dirigente la vicenda del Consiglio Regionale, ma sarebbe utile ai fini della ricomposizione della coalizione far emergere un atto politico del Presidente del Consiglio Regionale come segno dei mutati equilibri politici all’interno e tra le forze di maggioranza che governano la Regione. Al tempo stesso e prima ancora avere chiara la risposta che la maggioranza, nella maniera più unitaria possibile, intende dare al problema. Una soluzione politicamente efficace.
Non credo che ci siano margini per ulteriori dilazioni o incertezze, dopo il bilancio!!
Si deve ridefinire una legge elettorale regionale che pur prevedendo 30 consiglieri riesca a garantire comunque il necessario pluralismo attraverso meccanismi di compensazione anche per i partiti più piccoli.
Se si determina un clima positivo può migliorare la situazione nei Comuni e nella Provincia ai fini della composizione della coalizione.

c) La situazione negli otto Comuni
Ora Vi offro un quadro sintetico, ma aggiornato almeno negli otto Comuni sopra i 15.000 abitanti in riferimento al processo di costituzione della nuova coalizione di centrosinistra. Non è inutile ricordare che occorre vincere al primo turno…
A Perugia positivo il rapporto con l’IDV e con il PS e i Comunisti Italiani. Più problematico è il rapporto con Rifondazione e l’articolarsi delle varie componenti della sinistra. Lo sforzo deve essere quello di tenere la coalizione unita e ricomporla con i tanti contributi sia pure limitati.
A Foligno ripartire dalla coalizione uscente a sostegno di Nando Mismetti. Rimane aperto un problema con Rifondazione, rischio scissione lista “Sinistra per Foligno”, UDC questione aperta, Lista Civica con personalità forti nella città. La forza della componente centrale dello schieramento in quell’area territoriale.
A Spoleto a sostegno di Daniele Benedetti, analogo problema. Coalizione ridotta nelle sue componenti PD – IDV – Partito Socialista, UDC e Lista Civica.
A Marsciano difficile ricomposizione nel PD tra i due candidati – Sindaci alle primarie Alfio Todini e Stefano Massoli, PD – IDV – PS – UDC potenziali alleati. Evitare che Rifondazione si allei con i nostri del Pd sconfitti alle primarie.
A Bastia Umbra attorno ad Antonio Criscuolo, costruire la coalizione di centrosinistra con PS – IDV e le altre forze. Processo complesso, ma indispensabile.
A Umbertide ci sono meno problemi. 
Per Corciano c’è comunque la necessità di avere una coalizione larga a sostegno della candidatura di Nadia Ginetti. Lista Civica?
A Gualdo Tadino la situazione è complessa si vorrebbe andare da parte nostra alle primarie di coalizione con due candidati, mentre Scassellati il Sindaco uscente si ricandida comunque. C’è stata dieci giorni fa una riunione dove è stato votato un documento 24 contro 17 dal quale è emerso Presciutti quale candidato Sindaco del Pd che rischia però di andare con la sola lista del Pd. Pochi giorni dopo è stato sottoscritto un documento dei quattro assessori Pd che hanno votato per la candidatura di Presciutti, ma poi vorrebbero in pratica tornare sulle decisioni assunte. Bisogna far lavorare Presciutti per costruire una coalizione a suo sostegno.
Candidati del centrodestra alle primarie.

d) Elezioni Provinciali coalizione, limiti, difficoltà
Coalizione della Provincia
- Puntiamo a ripresentare la coalizione uscente
- Sul programma è iniziato un lavoro dei vari settori coordinato da Stefano Fancelli.
- La riunione della coalizione mercoledì o giovedì con aree tematiche e Gruppo Consiliare della Provincia.
Si deve arrivare ad un candidato unico Pd da presentare alla coalizione per eventuali elezioni primarie.
Al fine di individuare il candidato unico del Pd abbiamo inteso organizzare una consultazione dei dirigenti del Pd circa 500 governata da un apposito Regolamento.

Questo è il testo del Regolamento:
«Disposizioni attuative della consultazione per l’individuazione del candidato del PD alla presidenza della Provincia di Perugia e per la definizione dei criteri delle candidature nei collegi provinciali (assunte in attuazione della decisione, della assemblea provinciale del 22 dicembre 2008, di presentare un solo candidato PD alle eventuali primarie di coalizione).
1)la consultazione coinvolgerà i membri dell’Assemblea Provinciale, i Sindaci PD dei Comuni della Provincia, i capogruppo PD dei comuni sopra i 15.000 abitanti, i Coordinatori comunali e i Coordinatori dei circoli.
2)La consultazione sarà svolta da una apposita Commissione, composta dal Coordinatore della Segreteria, dal Responsabile dell’ Organizzazione, dal Responsabile della Campagna Elettorale e dal Presidente della Commissione di Garanzia, che avrà il compito di riferire all’Assemblea Provinciale (che statutariamente voterà la candidatura PD), l’indicazioni provenienti dagli oltre 470 colloqui.
3)La consultazione avverrà tramite singoli colloqui con tutti i consultati che al termine dell’incontro sottoscriveranno un’apposita scheda.
4)I colloqui avverranno in appositi incontri convocati dalla Commissione per aree territoriali
5)Le proposte di candidatura dovranno pervenire alla commissione (Piazza della Repubblica, 71) corredate dal programma, da un minimo di 200 ad un massimo di 250 firme (partecipanti alle primarie del 14 ottobre 2007) e da una dichiarazione di conformità rispetto ai requisiti previsti dallo statuto Nazionale e dal codice etico entro le ore 12 di sabato 28 febbraio.
6)La commissione dopo aver verificato la congruità della documentazione presentata provvederà ad inviare a tutti i soggetti da consultare l’elenco dei candidati ed i rispettivi programmi.
7)La consultazione si terrà a partire da lunedì 9 e terminerà sabato 21 marzo.
8)Nell’ambito della consultazione saranno inoltre raccolte indicazioni su nuovi eventuali criteri da adottare per l’individuazione delle candidature PD nei vari collegi Provinciali, criteri che dovranno tener conto dei profondi cambiamenti che hanno investito il sistema politico umbro e nazionale».
e) Elezioni Europee del 6-7 giugno
La nuova legge elettorale con sbarramento al 4% e mantiene le preferenze.
Le circoscrizioni interregionali sono Umbria, Marche, Lazio e Toscana.
Il candidato umbro – intesa e questione nazionale
Direzione nazionale Pd.

ORGANISMI DIRIGENTI
Nella precedente riunione della Assemblea Provinciale avevamo definito il quadro degli organismi dirigenti lasciando in sospeso la nomina del Tesoriere Provinciale dopo che Edoardo Gobbini, Tesoriere designato si era riservato di accettare o meno di svolgere questo delicato incarico. Gobbini ha preferito impegnarsi nella Segreteria Provinciale in un altro incarico di lavoro quello riguardante l’Economia e le Politiche Sociali pertanto l’incarico di Tesoriere propongo che sia affidato a Maurizio Manini che utilmente mantiene l’incarico di Responsabile dell’Organizzazione nella Segreteria Provinciale.
Ho detto che mantiene l’incarico dell’Organizzazione proprio perché il nuovo Tesoriere avrà il compito di costruire il primo bilancio economico e finanziario del Pd della Provincia di Perugia sulla base del primo tesseramento al Pd e chiarendo ogni eredità finanziaria o immobiliare con gli ex Ds e gli ex Margherita.