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Mercoledì 11 Febbraio 2009

"RELAZIONE ALL'ASSEMBLEA PROVINCIALE DEL PD DI PERUGIA TENUTASI IL 22 DICEMBRE 2008"
"Verso le elezioni comunali, provinciali ed europee del 6/7 giugno 2009"

di Alberto Stramaccioni

Il mio intervento si articolerà in tre punti per:
- affrontare i problemi legati all’evoluzione della situazione politica generale;
- valutare il lavoro di preparazione su programmi, alleanze e candidature per le elezioni Comunali nei 35 comuni sotto i 15 mila abitanti, e negli 8 comuni sopra i 15mila, le elezioni provinciali e quelle europee che tutte insieme si terranno il 6/7 giugno; 
- i nuovi organismi dirigenti. 


I. Situazione politica generale

Le ultime vicende della situazione politica generale, con la sconfitta in Abruzzo, l’estendersi di una vera e propria questione morale da Pescara a Napoli, da Firenze a Potenza ci impongono nuove scelte politiche e nuovi comportamenti. La Direzione nazionale di venerdì 19 dicembre è stata utile, ma non certo risolutiva.
Si riaprono vari problemi di medio e lungo periodo. A) la questione del profilo politico e programmatico del Pd nei 5 punti di Veltroni; b) il ruolo, la funzione e l’identità del partito nella società.
a)Siamo chiamati ad operare di fronte ad una crisi economica e finanziaria internazionale profonda. Una vera e propria recessione destinata a cambiare i caratteri dell’assetto economico, produttivo internazionale così come nei comportamenti sociali e nei costumi. 
Di fronte a mutamenti così profondi si impone la ridefinizione del ruolo della identità politica e programmatica del Pd. 
Dobbiamo confrontarci con una crisi simile a quella del ’92-’93 che abbiamo avuto in Italia o forse analoga a quella dei primi anni Settanta. Serve un impegno per una comune politica di responsabilità nazionale pur nel rispetto dei diversi ruoli di maggioranza e di opposizione. Un particolare ruolo e significato dovrà avere l’Assemblea nazionale programmatica prevista per marzo 2009.
Inoltre la vittoria dei Democratici Usa e di Obama pone fine all’egemonia della destra conservatrice Usa e può aprire un nuovo ciclo politico come avvenne negli anni ’90 con la presidenza Clinton dal 1992 al 2000.
Per una politica di medio periodo occorre:
- combattere per affermare una politica economica alternativa al governo Berlusconi;
- collaborare con le altre forze di opposizione, ma con un profilo autonomo dall’Italia dei Valori e dall’Udc;
- dare battaglia per prefigurare una prospettiva di governo e una alternativa al centrodestra.
Si tratta di partire dalla convinzione che un partito a “vocazione maggioritaria”, non è comunque autosufficiente in una prospettiva di alternativa. 
Ritorna quindi il tema della legge elettorale in vista delle prossime elezioni politiche. E in questa prospettiva il tema della riforma del sistema politico-istituzionale.
Serve un progetto per tornare a governare con una vera ispirazione riformista e riformatrice.
Si tratta di dare corpo in Europa all’identità democratica del Pd in una rete di alleanze tra le forze di centrosinistra europee a partire dalla famiglia socialista, peraltro molto variegata. 
b)Tema del partito del suo ruolo, funzione e identità. Ex Ds ed ex Margherita non fanno un partito nuovo. 
Vizi e limiti di entrambi. Scarso o difficile radicamento del Pd come soggetto politico autonomo da forze sociali e istituzioni.
Mancanza di un quadro politico intermedio nelle città e nei territori autorevole e rappresentativo che sia l’ossatura del Pd.
Inoltre come abbiamo visto recentemente con la questione morale ritorna il nodo del rapporto tra partito/istituzioni/società e della autonomia della politica dalla economia. E in questo quadro riemerge il tema del rapporto tra partito, partiti ed istituzioni. Reciproca autonomia. Un tema e un principio sottovalutato se abbiamo ben due segretari regionali Pd che sono Sindaci e altri segretari provinciali e regionali pronti a fare Sindaci e Presidenti. Emerge l’esigenza di un rinnovamento della classe dirigente.
Per una nuova classe dirigente del Pd serve: scuola e formazione; lotta politica, orgoglio della direzione politica; pluralismo interno e capacità di sintesi politica. 
Si possono evitare fenomeni come quelli recenti se c’è un Pd che è un partito degno di questo nome e non un Comitato Elettorale attivabile ogni tanto alla vigilia delle elezioni.

II. Elezioni amministrative, comunali, provinciali, europee del 6/7 giugno

Si vota in 35 comuni sotto i 15 mila abitanti e in 8 sopra i 15 mila. Si vota inoltre per il rinnovo delle Provincie e del Parlamento Europeo. La riflessione va sviluppata su tre punti.
a)Programmi
b)Alleanze
c)Candidature
Tutti temi da affrontare separatamente e poi Comune per Comune in particolare negli otto Comuni sopra i 15 mila abitanti che sono Bastia Umbra, Corciano, Foligno, Gualdo Tadino, Marsciano, Perugia, Spoleto e Umbertide.
Un giudizio d’assieme è molto, ma molto preoccupato per la situazione che abbiamo nelle diverse città.
Non so se sarà possibile riconfermare il governo del centrosinistra in alcuni comuni sopra i 15 mila abitanti e in alcuni comuni sotto questa soglia. 
a)Programmi
Non può essere una questione banale o da sottovalutare. La progressiva deideologizzazione della politica ci deve portare a definire dei programmi e dei progetti per lo sviluppo delle città che non possono che essere particolarmente attenti e definiti su alcuni temi.
In Umbria il Pd deve essere il partito delle riforme e della modernizzazione, non della conservazione dell’esistente, peraltro impossibile.
Dobbiamo dare sostanza alla nostra idea di un’Umbria policentrica, plurale nell’Italia mediana e in un mondo globalizzato. Le istituzioni locali devono essere protagoniste di nuove politiche di sviluppo sollecitando l’autonomia, la capacità di investimento e di protagonismo delle forze sociali. D'altronde la sfida riformista in Umbria viene prima ed oltre l’esigenza di una riorganizzazione federalista dello stato, appena avviata almeno sul piano del dibattito politico istituzionale.
L’Umbria mantiene purtroppo nonostante gli ingenti finanziamenti pubblici degli ultimi dieci anni i limiti di sempre e la sua storica fragilità del sistema produttivo ed economico.
Vanno quindi superate le tante debolezze strutturali che rischiano di aggravarsi di fronte ai processi di globalizzazione e alla crisi economica e finanziaria internazionale. 
Certamente l’Umbria è anche la terra di tante eccellenze e qualità, ma oggi di fronte ai gravi problemi delle imprese e delle famiglie bisogna concentrare la nostra proposta sul “futuro che vogliamo”. I nostri programmi devono prospettare ai cittadini idee e progetti per uscire dalla crisi con più giustizia sociale e possibilmente un maggior benessere diffuso. 
Un quadro di riferimento c’è stato offerto dalla Conferenza Programmatica Regionale. 
Gli elementi della innovazione programmatica e della discontinuità stanno nei fatti nelle esigenze dei cittadini. Occorre andare oltre i bilanci positivi sul passato, pur necessari, va proposto un progetto futuro per le città.
b)Alleanze 
Tema delle alleanze, nuova coalizione di centrosinistra in Umbria
Nuova per caratterizzazione programmatica e nuova per composizione dello schieramento.
In base alla legge elettorale dei Comuni e delle Province dobbiamo lavorare per un’alleanza che vada possibilmente in tutti e 8 i Comuni e alla Provincia a sostegno dei candidati Sindaci e Presidenti.
Le forze che la compongono dovrebbero essere il Pd, Idv, Prc, Udc, Ci, Verdi, Ps.
Non dappertutto sarà possibile comporre una simile coalizione, ma possiamo valutare alleanze a geometria variabile non nel senso di prendere in giro Prc e Udc, ma portare dalla realtà dei Comuni già consolidata negli anni passati e va casomai superata una coalizione particolarmente ristretta. 
Serve una alleanza larga e coesa. Per questo la vicenda dell’Udc o della Costituente di Centro va considerata una questione rilevante e un interlocutore importante ai fini degli esiti politici ed elettorali della consultazione. D'altronde c’è la disponibilità dell’Udc in Umbria a valutare con il Pd programmi, alleanze e candidature. 
Analogamente il ruolo del Prc.
Le situazioni vanno poi affrontate nei Comuni e nelle Province, realtà per realtà, ma io credo vada accolta positivamente la loro disponibilità.
Nelle città i nostri interlocutori devono essere coloro che sono i detentori dei partiti simboli dei anche perché come è noto circa l’80% dei cittadini vota il simbolo a prescindere dal candidato Sindaco o Presidente. E’ questa una attenzione che dobbiamo avere con tutte le componenti della coalizione a partire da Rifondazione che attraversa un delicato conflitto interno. 
Più in generale sul tema delle alleanze nei Comuni e alla Provincia va ribadito l’obiettivo di vincere al primo turno, il secondo turno è un’altra storia con rischi e problemi non di certo facilmente governabili. 
Gli incontri fatti con l’insieme delle forze politiche potenzialmente del centrosinistra a livello provinciale ci possono aiutare, ma poi le situazioni vanno verificate nei comuni. Nelle prossime settimane si aprirà inevitabilmente una fase di fibrillazione in tutte le città. Tutto ciò potrebbe riverberarsi negativamente nelle coalizioni alla Regione, alla Provincia, nei Comuni.
Si tratta di governare le fibrillazioni all’interno della coalizione anche perché siamo ad un anno e mezzo dalla fine della esperienza alla Regione e a sei mesi nei Comuni e nelle Province.
c)Candidature
In linea generale i criteri sono quelli di riconfermare i sindaci al primo mandato, verificando naturalmente il lavoro svolto, discutere nella coalizione per i comuni di Umbertide e Corciano e gli altri sotto i 15.000.
Dobbiamo registrare che in due importanti comuni a Foligno e Bastia i sindaci Marini e Lombardi hanno manifestato la disponibilità a non essere ricandidati per ragioni politiche e personali. 
E credo che con vera gratitudine dobbiamo ringraziarli per il lavoro che hanno svolto nell’interesse della crescita delle loro città.
Analogo ringraziamento credo che vada espresso per i sindaci delle altre città che non possono essere ricandidati, Locchi a Perugia, Brunini a Spoleto, Chiacchieroni a Marsciano. 
Ad oggi quindi si tratta di lavorare per individuare candidati sindaci nuovi a Perugia, Foligno, Spoleto, Bastia, Marsciano. 
Un caso a se riguarda Gualdo Tadino su cui tornerò più avanti. 
Alleanze e candidature lavoro integrato.
Per quanto riguarda il tema delle primarie e delle consultazioni di partito.
Le primarie sono un tema su cui si è discusso tanto nei mesi passati con diverse opinioni. Lo ritengo anche io uno strumento utile a patto che si chiarisca bene il rapporto tra partito e primarie. In modo tale che le elezioni primarie arricchiscano il ruolo dirigente del partito, non che lo annullino. 
Naturalmente occorre riflettere sul ruolo, la funzione, l’identità del partito. 
Le primarie sono utili e servono se ci aiutano ad individuare i candidati realmente vincenti. 
L’esperienza di Bologna per un verso e Firenze per un altro non sono di certo positive. 
Non possiamo pensare di voler utilizzare a tutti i costi le primarie per una specie di resa dei conti interni ai nostri gruppi dirigenti. 
Voglio farvi riflettere sul fatto che sono proprio 10-15 ex sindaci o sindaci uscenti dei piccoli e grandi comuni che voglio proprio le primarie. 
C’è una giusta e legittima richiesta di primarie e in gran parte in buona fede e con questa parte occorre dialogare e riflettere. 
Allora io credo che le primarie di coalizione con uno e un solo candidato del Pd sia la migliore soluzione che noi possiamo proporre e sulla quale lavorare. 
No quindi a primarie di partito che rappresenterebbero una procedura estremamente dannosa e pericolosa per il partito, ma soprattutto per il risultato elettorale. E il caso più emblematico di questa procedura negativa sta avvenendo a Marsciano, dove due assessori della stessa giunta e dello stesso partito di provenienza i Ds si fronteggiano in una lotta fratricida dove non si intravedono le differenze programmatiche per il governo della città.
Analoga vicenda potrebbe verificarsi ad Orvieto. Un partito ancora fragile, diviso, spesso lacerato non può sostenere battaglie così sanguinose con poi forti rischi elettorali. 
Come si sceglie allora il solo candidato del Pd da presentare alla coalizione:
- con larghe e approfondite consultazioni interne;
- con il pieno funzionamento degli organi dirigenti che sono eletti democraticamente;
- con un ruolo autorevole dei segretari delle Unioni comunali del Pd con un lavoro dell’insieme del gruppo dirigente del partito. 
Ora sulla base di queste impostazioni politiche abbiamo lavorato e lavoriamo negli 8 comuni sopra i 15 mila abitanti e nei 35 comuni sotto.
Ferma restando l’autonomia delle Unioni comunali noi vogliamo realizzare un lavoro di coordinamento dell’Unione provinciale anche per gli equilibri e le implicazioni provinciali e regionali che si hanno nelle alleanze e nel profilo programmatico della coalizione. 
Perugia 
Città capoluogo di regione. Nuova coalizione larga composita per vincere al primo turno. Punto di riferimento per la composizione della coalizione negli altri comuni e alla provincia. Se il Pd è intorno al 40% sono decisive le altre forze della coalizione. 
Dopo un periodo di riflessione si è avviata nei giorni scorsi una iniziativa dell’Unione comunale su Programma e Candidatura. 
Programma da sottoporre alla coalizione. 
Unione comunale di Venerdì per la selezione del nuovo candidato a sindaco del Pd. La fase di consultazione si concluderà entro il 17 gennaio. 
La candidatura è ovvio che più sarà condivisa dal Pd e dalla coalizione e più avrà possibilità di affermarsi e di vincere le elezioni al primo turno. 
Foligno
Ho già detto della indisponibilità del Sindaco uscente Marini che torno a ringraziare. 
Nuova coalizione. Per vincere al primo turno anche sulla base delle esperienze passate abbiamo bisogno di tutte le forze della coalizione e della stessa Udc.
Di fronte ai possibili candidati Sindaco 
Consultazioni e confronto
Unione comunale a gennaio
Avvia il processo
Spoleto
Nuova alleanza e nuova candidatura a Sindaco.
Allargare la coalizione sempre ridotta …
Ruolo decisivo della componente centrale dello schieramento.
Siamo di fronte a più candidati-sindaco almeno informalmente.
Consultazione che individui uno e un solo candidato.
Evitare negative contrapposizioni personali e politiche, realtà elettorale forte per il centrodestra.
Bastia
Nuovo candidato sindaco, nuova coalizione.
Ricostruire la coalizione su un programma che valorizza il lavoro già fatto, ma soprattutto proporre un progetto nuovo per la città.
Appare largamente condivisa nella coalizione l’individuazione di un candidato sindaco che tiene insieme la coalizione senza primogeniture del Pd.
Marsciano 
Attenzione particolare alla costruzione della coalizione
Primarie di partito con dinamiche di conflitto devastanti.
Evitare lo scontro, ma non solo.
Gualdo Tadino
C’è una situazione particolare.
Appare difficile se non impossibile ricostruire la coalizione a sostegno del sindaco in carica (Ps), al primo mandato per il conflitto con il Pd, lavorare per superarlo.
Il Pd protagonista di una nuova coalizione con Idv, Prc, Ci
Lavorare per individuare un candidato sindaco espressione dell’area centrale dello schieramento che possa essere sostenuto anche dall’Udc.
Se non valutare la stessa opportunità politica e programmatica di sostenere una candidatura a sindaco proposta dalla stessa Udc.
Amministrazione provinciale di Perugia
Sviluppare il lavoro nei Comuni per Alleanze e candidature poi affrontare la questione della Provincia di Perugia. 
Alleanza larga. 
Come selezionare il candidato Presidente. E’ una questione ancora da affrontare con le forze della coalizione in maniera ufficiale, ma in linea di massima si possono progettare primarie di coalizione con un solo candidato Pd.
Consultazione.
Lavoro per la lista del Pd. Consiglieri gran parte al primo mandato. Valutare
Elezioni Europee 6-7 giugno
Legge elettorale nuova?
Noi siamo per una nuova legge elettorale che introduca una soglia di sbarramento, ma che mantenga le preferenze. 
Umbria/Europa.
Candidato umbro.
Intesa, questione nazionale.
Questione da affrontare con la stessa Direzione Nazionale del Pd.

III. Organismi dirigenti

Per fare questo lavoro nei prossimi mesi abbiamo bisogno di una struttura di coordinamento del lavoro operativa. 
Propongo di istituire un Comitato di Coordinamento della Segreteria provinciale così composto: Alberto Stramaccioni (segretario), Stefano Fancelli (Coordinatore), Maurizio Manini (Responsabile Organizzazione), Piero Mignini (Resp. Iniziative elettorali), Agnese Benedetti, Luca Barberini, Valerio Marinelli, Valentina Passarella.
Entrerà a far parte del Comitato di Coordinamento della Segreteria Provinciale il nuovo tesoriere e per questa carica la mia proposta è quella di Edoardo Gobbini. Avrà il compito di costruire il primo bilancio economico e finanziario del Pd della provincia di Perugia sulla base del primo tesseramento al Pd e chiarendo ogni eredità finanziaria o immobiliare con gli ex Ds e gli ex Margherita. 
Le entrate della federazione sono le seguenti:
quota amministratori (provinciali e altri enti sub regionali) per circa 50 mila euro; tesseramento per 6 euro a tessera per 25.000 iscritti sono 150 mila euro l’anno ed altre quali eventuali feste del partito democratico e sottoscrizioni. 
Le spese previste tengono conto del personale della struttura provinciale; della gestione della sede di piazza della repubblica; dell’attività politica della federazione e sono quantificabili in circa 250 mila euro l’anno. 
Occorrerà pertanto compensare la differenza fra entrate e uscite sia con un organico rapporto tra il regionale e le due federazioni sia agendo sul versante della riduzione dei costi. 
L’Assemblea Provinciale sarà integrata da Stella Brozzetti, Pierluigi Castellani, Stefano Fancelli, Maurizio Manini, Angelo Pistelli, Moreno Finamonti, Gaia Grossi e dai segretari comunali del Pd sopra i 15 mila abitanti: Giacomo Leonelli (Perugia), Simone Pettirossi (Assisi), Diego Guerrini (Gubbio), Stefano Gabrielli (Corciano), Alessandro Torrini (Castiglione del Lago), Carlo Rossini (Todi), Massimiliano Bucari (Gualdo Tadino), Roberto Capocchia (Bastia Umbra).
Accanto a queste proposte 
Confermare i settori di lavoro nominati da pochi mesi e tra 6-9 mesi ci sarà il congresso del Pd.
Esecutivo provinciale (50 membri)
Queste erano quindi le tre questioni che dovevamo affrontare.