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Lunedì 26 Aprile 2004


"Intervento alla Direzione Regionale convocata per l'approvazione delle candidature per le elezioni Europee e Provinciali."    svsev

di Alberto Stramaccioni

Credo che dopo aver ascoltato oltre una decina di interventi non si possa che essere molto preoccupati della piega che ha preso il nostro dibattito a pochi giorni dalla presentazione delle liste per le elezioni Comunali e Provinciali.
Io non voglio parlare a futura memoria come ha detto Carnieri, ma per l’oggi, per le prossime ore e giorni. Bisogna nel modo più rapido e convincente possibile trovare una strada per uscire da questa situazione di impasse.
Mi dispiace innanzitutto constatare che a questo momento della discussione sono rimasti in gran parte i compagni di Spoleto e di Foligno che non erano presenti alle altre riunioni della Direzione e del Direttivo mentre mancano molti altri dirigenti che erano presenti alle altre riunioni. C’è una scarsa assunzione di responsabilità dell’insieme del gruppo dirigente che occorrerebbe superare al più presto. Anche perché intanto qualcuno deve prendere una decisione e assumersi delle responsabilità. E allora non possiamo fare finta che la discussione sulla composizione della coalizione e sulle sue difficoltà comincia oggi.


Sono sei-nove mesi che ne stiamo discutendo e dobbiamo dire con una certa franchezza e brutalità che forse si voleva costruire un equilibrio diverso da quello del 1999-2000, ma non ci si è riusciti.
Andiamo alla sostanziale riconferma di quell’equilibrio e non procediamo certo, come ha detto Bracco, al più grosso cambiamento della classe dirigente giacché riconfermiamo i sindaci come quelli di Perugia, Terni, Spoleto, Marsciano per parlare solo di quelli sopra i 15.000 abitanti che governano oltre la metà dell’Umbria.
Un equilibrio diverso non si è costruito al punto che nelle precedenti riunioni della Direzione e del Direttivo, anche nel quadro del riequilibrio regionale abbiamo dichiarato di confermare i massimi livelli di responsabilità politico-amministrativa alle componenti della coalizione quali lo Sdi e La Margherita a partire dai Comuni di Perugia e Terni e delle due Province.
Quindi non vedo caro Fabrizio e cara Lorenzetti come i cosiddetti poveri sindaci di Perugia e Terni siano da potersi considerare “ostaggi” della coalizione quanto invece i due punti irremovibili sui quali far ruotare tutto il resto. E anche per questo sarebbe importante che i gruppi dirigenti di Perugia e di Terni dessero un contributo maggiore alla costruzione della coalizione e alla discussione più generale. 
Quindi siamo di fronte ad un quadro già definito in larga parte dal quale non si può tornare indietro soprattutto a pochi giorni dalla presentazione delle liste. A qualcuno può non piacere, ma si è costruito nei mesi anche per forza di inerzia o dei silenzi-assensi o dei silenzi assordanti. Ma oggi così è e non voglio adesso mettermi a distribuire responsabilità. Anche perché considero particolarmente vantaggioso l’equilibrio che si va completando soprattutto per i Ds nel quadro anche del mutamento della situazione politica nazionale.
Se io fossi in Bocci non sarei così soddisfatto. Ha innescato per mesi un conflitto senza orizzonte sparando in qua e in là senza ottenere alcunché anzi, ha finito con il fare il gioco di chi all’interno del suo partito ha puntato e punta a ridimensionarlo. Quindi non facciamo la gara a chi digrigna i denti con maggiore ferocia contro la Margherita, poiché non è certo sottorappresentata nei luoghi del governo e del potere, ma in questa fase non ha ottenuto granché se non nella realtà ternana, a Orvieto, anche per il forte e positivo senso di responsabilità del gruppo dirigente dei Ds di quella città.
Quindi oggi non vedo anche di fronte alla vicenda orvietana come il gruppo dirigente di Foligno possa non dimostrare analogo senso di responsabilità tanto più che a Foligno si tratta di riconfermare alla Margherita la possibilità di esprimere il candidato sindaco che già esprimeva.
Naturalmente capisco che si tratta di fermare un treno in corsa, ma quando il treno è partito o è stato fatto partire e qualcuno si è messo alla guida del treno o lo ha lasciato partire e acquisire velocità poi non è più possibile fermarlo se non a costo di altissimi prezzi, oramai secondo me insostenibili ed impraticabili.
Voglio concludere con una battuta per il giovane Rossi che mi sembra affetto da virus dietrologico molto diffuso a Spoleto, ma un po’ in tutta l’Umbria. Io condivido la proposta di Bracco che chiede di poter acquisire la disponibilità dei compagni di Foligno a lavorare per un sindaco della Margherita solo e semplicemente perché è una strada obbligata e senza secondi fini su chissà che cosa.
Quindi il mio auspicio è che noi possiamo concludere questa discussione positivamente per andare ad una ricomposizione della coalizione in tutti i comuni e sottolineo in tutti i Comuni a partire da quelli sopra i 15.000 abitanti perché se ci presentiamo divisi possiamo realmente perdere. Non vorrei ripeterlo perché lo ripeto da anni, dobbiamo evitare di andare al secondo turno perché quella è un’altra consultazione dai rischi notevoli per noi e per i candidati Ds, come il caso di Gubbio dimostra e dovremmo allora cercare di evitarlo in ogni modo.