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Giovedì 13 Ottobre 2005

"1925-2005. Ottantesimo anniversario Università per Stranieri di Perugia 3/Da Valitutti a Prosciutti, la qualificazione e l’internazionalizzazione"
"Negli anni settanta si consolidano e qualificano i diversi corsi. Aumentano gli iscritti. Problemi di ordine pubblico con gli studenti iraniani, greci, palestinesi e iracheni. Aperte sedi decentrate a Foligno, Spoleto, Viterbo."     dfhkng

di Alberto Stramaccioni

Alla fine degli anni sessanta l’Università per Stranieri di Perugia, ha concluso la sua fase di rinascita dopo la crisi successiva alla seconda guerra mondiale. Carlo Vischia viene sostituito da Salvatore Valitutti che diventa Rettore dell’Ateneo nel 1969, mentre Ottavio Prosciutti, Pro-Rettore fin dal 1947 conserverà questa carica insieme a quella di Direttore dei corsi fino al 1977.
Il nuovo Rettore, allievo di Giovanni Gentile e Benedetto Croce, docente universitario, già Provveditore agli studi di Perugia, Presidente dell’Accademia di Belle Arti, senatore, è un intellettuale e un uomo politico liberale di prestigio e nel 1980 sarà nominato Ministro della Pubblica Istruzione nel governo Cossiga.


In questo decennio si consolidarono sia la qualità dell’attività didattica che i rapporti e le relazioni internazionali dell’Università par Stranieri.
Mentre proseguivano i corsi tradizionali, l’Ateneo divenne la sede di molte altre iniziative culturali collaterali . Innanzitutto la sede del Centro Internazionale di Studi Pedagogici, dove a partire dagli anni sessanta, insegnarono docenti come Lamberto Borghi, Luigi Volpicelli, Roberto Mazzetti, Aldo Capitini, Aldo Visalberghi, Giovanni Calò e lo stesso Valitutti. Inoltre proseguiva l’attività del Centro internazionale Magistrati “Luigi Severini” istituito presso l’Università già nel 1954.
Negli anni settanta crescono ulteriormente gli studenti che passano da 4.615 nel 1970 a 6.516 nel 1975 e a 6.890 nel 1978. Il numero degli insegnanti aumenta considerevolmente e tra comandati, addetti alle esercitazioni fissi e saltuari e professori a contratto, si arriva intorno alle cento unità. Si sviluppa in questo quadro il corso di formazione per i nuovi insegnanti di lingua italiana, proprio per gli studenti della Stranieri, già iniziato nel 1967 per iniziativa di due docenti, Ignazio Baldelli e Alberto Mazzetti. 
Nei primi anni settanta poi, per offrire maggiori opportunità di uso della lingua per gli studenti si aggiungono, tempi per l’esercitazione, la conversazione e il laboratorio linguistico. Negli stessi anni il Rettore Valitutti è cosciente della precarietà contrattuale dei docenti, che comporta inevitabili ripercussioni negative nell’organizzazione didattica dell’Università. Si fa quindi promotore di un disegno di legge, approvato nel 1973, con il quale regolamenta la funzione ed il ruolo degli insegnanti delle scuole italiane comandati presso l’Università, al fine di razionalizzare e rendere meno precaria la presenza dei docenti. Lo stesso Rettore lavora alla modifica delle norme della Statuto dell’Università e nel 1978 viene approvato un nuovo testo che prevede una riorganizzazione degli organi di gestione dell’Ateneo, dell’orientamento didattico, del personale docente e non insegnante.
Prima di essere sostituito, Valitutti decide l’acquisto della villa “la Colombella” a dieci chilometri da Perugia poi diventata sede di corsi per insegnanti, convegni, congressi, corsi per lettori di italiano nelle università straniere, e di alfabetizzazione informatica.
Dal 1977 al 1980 il nuovo Direttore dei corsi è Marcello Greco che sostituisce Prosciutti, andato in pensione, mentre sul piano didattico intanto nel corso degli anni settanta e ottanta si affermano alcuni insegnamenti, particolarmente seguiti dagli studenti, anche per il prestigio dei docenti che si succedono in cattedra. In particolare si tratta del corso di Lingua italiana contemporanea ideato e tenuto per molti anni da Ignazio Baldelli, accademico dei Lincei, della Crusca, presidente della Società di Studi Francescani, docente alla Sapienza, in diverse università italiane, allievo di Bruno Migliorini e di Gianfranco Contini. Un prestigioso studioso quindi che ha chiamato ai corsi di lingua italiana contemporanea altrettanto autorevoli linguisti come Giovanni Nencioni e Francesco Sabatini (Presidenti dell’Accademia della Crusca) e poi Tullio De Mauro, Alberto Asor Rosa, Raffaele Simone, Luca Seriani, Ugo Nigruzzi, Alberto Sobrero, Maurizio Dardano e altri che hanno esaminato e continuano a esaminare i diversi aspetti dell’ italiano contemporaneo, nelle sue innovazioni ed evoluzioni di lingua scritta e parlata. 
Analogamente negli anni settanta e ottanta si consolidò un altro corso quello di Etruscologia, presenta nei programmi fin dalla nascita dell’Università, con la presenza di studiosi come Guglielmo Nogara, Massimo Pallottino, Aldo Neppi Modona, Giacomo Devoto, Luisa Banti, e più recentemente Giovanni Camporeale, Giovanni Colonna e negli ultimi tempi Francesco Roncalli e Mario Torelli. Da segnalare inoltre l’insegnamento di storia dell’arte tenuto da Pietro Scalpellini e della letteratura italiana svolto da Ruggero Puletti, uomo politico socialdemocratico, giornalista e parlamentare europeo, particolarmente legato alla Stranieri fino alla sua morte. 
Dopo le dimissioni di Valitutti, nel 1980, si pose il problema dell’elezione del nuovo Rettore. Non senza qualche incertezza si decise di tornare alla consuetudine di avere alla guida dell’Ateneo una personalità perugina e si pensò allora di chiedere a colui che era considerato uno dei “padri” dell’Università per Stranieri di rendersi disponibile a quest’incarico. La scelta cadde inevitabilmete su Ottavio Prosciutti che dopo trent’anni di prorettorato e di direzione dei corsi, già nel 1977 era andato in pensione per dedicarsi ai suoi studi a Collebaldo nel comune di Piegaro. Grecista e latinista molto apprezzato, fu dapprima insegnante nel liceo classico di Perugia e poi nel 1947 approdò alla Stranieri. Militante antifascista insieme ad Aldo Capitini e al gruppo di giovani dell’Istituto di Studi Filosofici, fu incarcerato dal regime e poi ricoprì l’incarico di primo Sindaco di Piegaro dopo la liberazione e successivamente di Vicesindaco e assessore alle finanze del Comune di Perugia dal 1946 al 1952. Ma dopo i giovanili impegni politici nel Pci e nella sinistra si dedicò esclusivamente all’ attività didattica e a quella di studioso della cultura greca, latina e bizantina sollecitato anche da Elio Vittorini durante un suo soggiorno perugino.
Insidiatosi in qualità di Rettore nel 1980, Prosciutti ebbe al suo fianco come Pro-Rettore, Alberto Mazzetti, eletto per la prima e unica volta in questo incarico dal corpo docente, diventato poi Direttore dei Corsi. Una “figura storica” dell’Università, per aver iniziato ad insegnare già dal 1957. Con funzioni di Direttore amministrativo chiamò Carlo Vidoni Guidoni, dopo il pensionamento di Alessandro Bentivoglio e la sostituzione transitoria di Mauro Galmacci.
L’Università per Stranieri negli anni ottanta risentì del mutare dei regimi politici in diverse realtà internazionali, come in Grecia, nell’area israelo-arabo-palestinese e poi anche in Iran con la rivoluzione islamica di Komeynhi. Molti giovani studenti provenienti da questi paesi tra i quali diversi perseguitati politici, volevano studiare nelle Università italiane e venivano quindi a Perugia per conoscere e imparare la lingua e la cultura del nostro paese. Così tra il 1978 e il 1980 si ebbe un aumento di ben oltre duemila studenti passando dai 6.890 del 1978 ai 10.159 del 1979 e ai 10.973 del 1980, per consolidare poi negli anni successivi una presenza tra i settemila e gli ottomila. 
Prosciutti e Mazzetti affrontarono con decisione e vigore questa vera e propria emergenza con problemi anche dal punto di vista della sicurezza e dell’ordine pubblico e vennero organizzati appositamente per studenti greci, irakeni, iraniani, palestinesi dei corsi speciali propedeutici agli esami di ammissione alle diverse facoltà nelle università italiane. Per far fronte a questa nuova situazione, caratterizzata da un rapido ed eccessivo numero dei frequentanti, l’Università per Stranieri fu costretta a creare sedi distaccate a Foligno, Spoleto, Viterbo, mentre alcune centinaia di studenti vennero indirizzati all’Università per Stranieri di Siena.
Con Prosciutti inoltre si sviluppano e si intensificano i rapporti di collaborazione con le Università di altri paesi stranieri per promuovere la lingua e la cultura italiana. Un esempio è dato dall’impegno di Giovanni Neozilio dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia, noto studioso del mondo sudamericano che guidò una delegazione in Brasile avviando utili relazioni con le Università di quello stato e consolidando i rapporti con le comunità italiane, particolarmente con quella umbra, con la quale l’Amministrazione Regionale aveva già stretti contatti.
Nel corso del suo rettorato non si arresta l’aumento degli studenti e così Prosciutti si occupa anche di accrescere il patrimonio immobiliare dell’Università per aumentare la disponibilità di aule utili alla didattica. Si giunse così all’acquisizione progressiva di quattro palazzine nel parco di S. Margherita a Perugia di proprietà della Provincia che vennero poi intitolate ai diversi rettori, Lupattelli, Valitutti, Prosciutti e a Giorgio Orvieto, un docente di lingua italiana per studenti arabi.
La gestione di Prosciutti si concluse con la morte avvenuta nel 1982 appena due anni dopo la sua elezione. Ma in coloro che l’hanno conosciuto, oltre alla gestione rettorile, rimane vivo e presente il ricordo del suo impegno come Direttore dei corsi per oltre trent’anni. Un periodo nel corso del quale si ebbe la massima qualificazione culturale e didattica dell’Università, così come ebbe modo di ricordare Raffaele Rossi, nella commemorazione ufficiale tenutasi nell’Aula Magna dell’Università per Stranieri qualche tempo dopo.
Negli anni successivi attraverso una nuova legge e la modifica dello Statuto, si apre per l’Università per stranieri la fase della statizzazione con un profondo cambiamento didattico e gestionale.