La Grande Guerra tra storia e storiografia.
Italia e Stati Uniti d'America, le sconfitte dei vincitori (1914-1919)
Questo volume, dopo un’approfondita ricognizione sulla storiografia della Grande guerra mette in evidenza come l’Italia e gli Stati Uniti d’America, appena dopo la fine del conflitto, pur alleati e guidati da due regimi liberali, possano più confliggere che collaborare quando è in discussione o l’interesse nazionale o il dominio nelle relazioni internazionali. I due Paesi vengono poi accomunati, pur con le differenti storie e proporzioni, da analoghi esiti postbellici con l’affermazione di un sistema diffusamente illiberale negli Stati uniti e progressivamente dittatoriale in Italia a testimonianza delle possibili “sconfitte dei vincitori”.
Per l’Italia con la “vittoria mutilata” emerge la debolezza dello Stato liberale e la gracilità dell’assetto unitario nazionale. La crisi di regime è espressa dal perdurare dei conflitti politici, sociali e istituzionali fino allo sbocco nel ventennio fascista. Gli Stati Uniti d’America, dopo l’entrata in scena sul continente europeo e il rafforzamento del loro complesso militare-industriale, tornano a un nuovo isolazionismo che li porta a non aderire alla Società delle Nazioni e a non ratificare il Trattato di Versailles, aprendo anche cosi la strada alla crisi degli anni Venti.