"L'Appello di Stramaccioni: i Ds di Foligno seguano l'esempio di quelli di Orvieto." "Il deputato della Quercia invita il partito ad accogliere le richieste della Margherita"
di Anna Principe
Le parole sono diplomatiche ma la sostanza è netta: i Ds di Foligno seguano l’esempio di quelli di Orvieto non ponendo più ostacoli alla candidatura a sindaco per il centrosinistra di un esponente della Margherita. Così il parlamentare Ds Alberto Stramaccioni interviene su un passaggio cruciale per le candidature. Lancia un messaggio, un monito, e forse anche un sasso in piccionaia.
Onorevole Stramaccioni, lei che per dieci anni ha guidato i Ds umbri, che giudizio dà dell’attuale situazione del partito e della coalizione mentre a poche settimane dal voto, a chi dà consigli?
Non ho consigli da dare a nessuno. Esprimo solo una forte preoccupazione perché avverto il rischio di una dispersione del patrimonio unitario della coalizione di centrosinistra, costruito in tanti anni in Umbria. E se questo rischio dovesse permanere ci potrebbero essere anche forti problemi elettorali.
Si spieghi meglio.
Resto convinto che le consultazioni elettorali nei Comuni sono anche in Umbria le più insidiose per il centrosinistra nel confronto con il centrodestra. E sono le più insidiose anche se tutto il nostro schieramento è unito, figurarsi se affrontiamo la competizione divisi.
Ma quali sarebbero secondo lei i possibili rischi elettorali?
Guardo per esempio con una certa preoccupazione a quelle situazioni che si sono determinate nei Comuni sopra i 15 mila abitanti, da Perugia a Terni, da Spoleto a Foligno, da Orvieto a Bastia, a Corciano, per non parlare di alcuni Comuni sotto i 15 mila abitanti. Ad oggi in molti di questi Comuni c’è il rischio concreto che si possa andare al voto senza alcune componenti importanti e rappresentative della coalizione. Si rischia di andare incontro ad un risultato dove almeno al primo turno, pochi candidati sindaci del centrosinistra potrebbero risultare eletti. E questa è un’eventualità da scongiurare in ogni modo.
E perché?
Il secondo turno per l’elezione del sindaco è una nuova elezione completamente diversa dalla prima dove votano poco più della metà dei cittadini che hanno votato al primo turno e lo scontro avviene tra solo due candidati, tra due persone e non tra due coalizioni. Il flusso dei voti non è governabile come può sembrare, il caso Gubbio è lì a dimostrarcelo.
Ci vorrebbe quindi una maggiore attenzione ad alcuni comuni in particolare? Parla per caso di Foligno?
Certo, ma non solo di Foligno.
Ma secondo lei di chi è la responsabilità di questa situazione?
Credo un po’ di tutti, non voglio buttare la croce su nessuno. Per troppi mesi ci si è impegnati in tatticismi di ogni genere sparando su tutto e sperando di colpire qualcuno, senza che nessuno perseguisse con chiarezza e determinazione l’obiettivo e il progetto di una nuova riorganizzazione e di un nuovo equilibrio della coalizione di centrosinistra in Umbria, dopo che tutte le componenti si erano dichiarate d’accordo nel considerare superati gli equilibri costruiti nel 1999 e nel 2000.
Ma lei è rimasto forse un po’ troppo affezionato a quell’equilibrio anche perché ha avuto una qualche voce in capitolo nel realizzarlo?
Sarei certamente un ipocrita se non considerassi l’equilibrio 1999-2000 particolarmente vantaggioso per i Ds, ma anche per tutta la coalizione di centrosinistra. Capisco però anche che la situazione politica nazionale è cambiata e la costruzione per le europee di una Lista Unitaria non può che modificare gli stessi rapporti all’interno della coalizione.
Fa riferimento al ruolo e allo spazio della Margherita?
Faccio riferimento alla Margherita, ma anche allo Sdi e ad altre componenti della coalizione che hanno una significativa rappresentanza politico elettorale e che in questi anni non sono stati certo marginalizzati in importanti rappresentanze politiche, istituzionali e di potere. Ma nonostante questo noi dei Ds ci siamo fatti carico di una maggiore visibilità per la Margherita proprio nell’area ternana e in particolare ad Orvieto, grazie anche al forte senso di responsabilità che quel gruppo dirigente ha dimostrato.
Con questo che vuol dire?
Voglio dire che con Orvieto ci siamo mossi nell’ottica di compiere un sacrificio, ma per conseguire l’obiettivo di riconfermare un certo equilibrio politico istituzionale e di governo nell’intera Regione e per mantenere sostanzialmente inalterato il quadro delle candidature dei Sindaci delle città più importanti e dei due Presidenti di Provincia. E quindi coerenza vuole che oggi questo quadro si completi con il massimo dell’unità della coalizione, in tutte le sue componenti, nel breve tempo e in tutte le realtà comunali e territoriali. Altrimenti si può ancora naturalmente cambiare tutto se si vuole, ma chi è ancora in grado di fare questa operazione?
Allora sulla tanto discussa questione del sindaco di Foligno alla Margherita o ai Ds si gioca l’intero equilibrio politico regionale?
Al punto in cui siamo c’è una sola strada e cioè quella di sostenere la Margherita nell’avanzare una proposta di un candidato sindaco autorevole e popolare, sostenuto da tutta la coalizione. E mi si permetta di dire che a questo punto il gruppo dirigente dei Ds di Foligno potrebbe o dovrebbe avere la stessa responsabilità dimostrata dal gruppo dirigente di Orvieto.
Rimane quindi solo da sperare nel senso di responsabilità di tutti?
C’è un vecchio adagio popolare che dice: “chi vive sperando…..”. Non credo che ci si possa affidare alla speranza, c’è ancora tempo, anche se poco, e chi ha le principali responsabilità politiche ed istituzionali nei partiti della coalizione è bene che svolga fino in fondo il suo compito. Altrimenti…. |